Pìrolo o piròlo? Giu20

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Pìrolo o piròlo?

pirolo, pìrolo, piròloCaro signor Bonacchi,
sono un amico di Claudio Rampini e frequento Il Portale del violino. Ieri un utente ha postato un link alla presentazione del suo libro, che sicuramente acquisterò, e arrivato a pagina 10 credevo di aver finalmente risolto un dubbio che mi attanaglia da sempre.
Nel disegno che raffigura le parti del violino trovo scritto “pìrolo” ed ho provato un senso di profondo sollievo e soddisfazione: finalmente ho risolto questo annoso dubbio e potrò d’ora in avanti pronunciare con sicumera il pirolo con l’accento sulla I.

Purtroppo nella pagina dopo trovo l’amara smentita: nella tabella trovo “piròli”. Anche a pagina 13 trovo “piròli”. A questo punto, 2 contro 1 mi rassegnerò a pronunciare l’accento sulla O.

Ma la sorpresa finale arriva dalla nota 6 dove trovo ancora “pìroli”.

Adesso siamo 2 a 2 e non so più cosa fare.

La mia speranza è di trovare la risposta definitiva quando leggerò il libro, nel frattempo li chiamerò “bìscheri” accompagnando la parola con un bel sorriso se sarò al cospetto di un toscano; non vorrei mai mi fraintendesse.

Complimenti per il bel lavoro.

Cordiali saluti

Edo Sartori

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Gentilissimo,
la sua osservazione è più che giusta.
Di fatto l’invito alla lettura si riferisce alla prima edizione (mea culpa che non l’ho aggiornata) dove non mancavano refusi e piccole correzioni da fare e che ho provveduto ad effettuare per la seconda edizione dove il termine piròlo è più omogeneamente utilizzato in tutto il libro (salvo nuove disattenzioni) e pìrolo si trova solo nella nota 8 di pagina 15 come possibile alternativa insieme a: bischeri, chiavette, chiavi, caviglie, cavicchi, pometti, ganasce (piòli per la prossima ristampa). Macchina, meccanica o giuoco solo nel contrabbasso.

La scelta di piròlo è dettata dalla sua maggiore diffusione nei vari dizionari della lingua italiana (non ultimo il Devoto Oli di tuscanica radice) quand’anche l’Accademia della Crusa lo proponga con l’accento sulla “i”. Ricerche etimologiche e semantiche più approfondite lo accostano ad oggetti torniti e affusolati nonché al movimento rotatorio (indispensabile per l’uso dello stesso); l’etimo riporta quasi sempre ad espressioni dialettali per la descrizione della forma in relazione all’organo genitale maschile (e qui mi vien da pensare che Freud a suo tempo avesse in qualche modo scritto giusto che infiliamo il sesso dappertutto!).

Lungi da me il voler definire l’assoluto, ho tentato di mettere un po’ di ordine in diversi argomenti prima d’ora non codificati o in qualche modo non definiti e sicuramente sparpagliati; a dire il vero qualche dubbio ancora mi resta per l’accento del cavicchio-piroluto, concordo quindi con lei e bìschero va bene anche per me, sia per la chiave, sia per il toscanaccio che risponde alla sua mail. A Pistoia in particolare trova spazio il termine pìro, con lo stesso duplice significato musicale e antropologico!

Avrò piacere di leggere la sua opinione del libro intero, se vorrà dedicarmi qualche minuto per scriverla.

Saluti
Antonio