Achille Ghidoni Gen10

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Achille Ghidoni

Gentilissimo Sig. Antonio Bonacchi,
che indico con il massimo rispetto (ovvero completo di nome e cognome, come merita l’autore di un signor libro, e di che libro), ho ricevuto Il Violinista e rapidamente ne ho letto alcune parti. Quanto basta per rendermi conto che si tratta di un’opera che ritengo molto valida, estesa e approfondita nei contenuti,  scritta in modo assolutamente competente, e infine, scritta con spirito (tipica di un toscano, nel senso più buono, completo ed immaginabile) a partire dal titolo e sotto-titolo che culmina con l’impagabile: sì, ma di lavoro?

I miei più vivi COMPLIMENTI!

Non immaginavo che tale competenza, così vasta,  andasse dalle origini storiche del violino, alla sua evoluzione nel tempo, alle ricerche condotte sulla struttura, la sonorità, le vernici  la messa apunto del ponticello, la montatura delle corde e dei tiracantini… e tutto il resto.

Anche  il capitolo dedicato agli archetti  è un vero trattato, anche se fuori dal mio mondo ordinario.

Alcune parti, come l’intonazione (e il suo quindicalogo!) per uno come me che non ha mai suonato il violino sono come arabo. Mi ha poi sorpreso  anche il “trattato sull’accordatura“,  e il suggerimento, a chi suona lo strumento, di poratarsi dietro anche bustine di zucchero  (cosa che io faccio quando affronto lunghi viaggi in automobile), e persino l’analgesico.

Mi è molto piaciuto anche il capitolo del contegno in pubblico durante un  concerto e alla fine del medesimo, bis compresi.

E la gerarchia in orchestra, il direttore, etc. (a tale proposito mi viene in mente che ero presente a un concerto sinfonico il cui direttore era un autodidatta… dilettante ! A un certo punto gli cadde la bacchetta e l’orchestra, ovviamente, diventò muta. Il direttore (ribadisco dilettante) si assentò dietro le quinte, e quando rientrò riprese il concerto dal brano… successivo. (Incredibile!).

Un altro aneddoto: un celebre  violoncellista del T. Regio di Torino non andava molto d’accordo con il direttore. Alla fine di ogni litigata, il violoncellista si sedeva continuando a suonare di spalle al maestro….! (Aneddoto che  potrebbe rientrare nella guida dei suonatori per tenere in riga per i direttori…).

Utile anche il capitolo sul curriculum, di cui condivido tutti i suggerimenti.

Il capitolo Ridiamoci su è una vera collezione di  modi per far ridere, tra musicisti e non solo. Ho riso anch’io, particolarmente  leggendo, nel glossario  la definizione di quartetto d’Archi!

A questo punto, credo che tre copie non bastino, vorrei potrei far ridere ed accontentare altri violinisti.

Ancora COMPLIMENTI all’autore di un libro che  prevedo, sarà un successo editoriale.

Achille Ghidoni

 

(Prof. Achille Ghidoni, biologo ndr.)
P.S. Tra me ed Achille un epistolario, non fittissimo, partito dal più rispettoso e formale Lei dei primi messaggi, al cordiale ed amicale “tu”, mediato inevitabilmente dalla passione per il violino. Questo messaggio, intermedio alla lettura del libro, ne riflette la comprensione totale, inclusi la mia dismissione del titolo ed . Â